Medjugorje 2 settembre 2013 – commento

Messaggio a Mirjana di Medjugorje

13 - 1Cari figli, vi amo tutti. Tutti voi, tutti i miei figli, tutti voi siete nel mio Cuore. Tutti voi avete il mio amore materno e desidero condurre tutti voi alla conoscenza della gioia di Dio. Perciò vi chiamo. Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto accolgano la Parola di Dio e aiutino gli altri a comprendere con la Parola di Dio il senso della loro vita. Per poterlo fare, figli miei, attraverso la preghiera ed il digiuno dovete imparare ad ascoltare col cuore ed imparare a sottomettervi. Dovete imparare a respingere da voi tutto ciò che vi allontana dalla Parola di Dio e ad anelare solo a ciò che ve la avvicina. Non temete: io sono qui, non siete soli! Prego lo Spirito Santo che vi rinnovi e vi rafforzi. Prego lo Spirito Santo affinché, mentre aiutate gli altri, anche voi stessi guariate. Lo prego affinché attraverso di Lui siate figli di Dio e miei apostoli.

 La Madonna, poi, con grande preoccupazione ha detto:

Per Gesù, per mio figlio, amate coloro che Egli ha chiamato e anelate alla benedizione solo di quelle mani che Egli ha consacrato. Non permettete al male di prendere il sopravvento. Ripeto di nuovo: solo con i vostri pastori il mio Cuore vincerà! Non permettete al male di separarvi dai vostri pastori. Vi ringrazio.

***

L’uomo per vivere ha bisogno di Dio. “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”: fu questa la risposta di Gesù alla tentazione del demonio. Maria è stata la discepola perfetta, colei che ha meditato nel suo Cuore costantemente la Parola di Dio e l’ha messa in pratica. La sua vita è stata tutta alimentata, sostenuta, orientata da questa Parola, che in Lei, caso unico e irripetibile, si è incarnata. A detta di San Tommaso ogni cristiano, sull’esempio di Maria, è chiamato a realizzare in sé “quasi una seconda incarnazione“.

 

Chi, infatti, medita costantemente la Sacra Scrittura, l’Antico Testamento alla luce del Nuovo, secondo le indicazioni della Santa Madre Chiesa, trova la risposta ad ogni interrogativo e la soluzione ad ogni difficoltà; con la perseveranza nello studio acquista una luce nuova per guardare agli eventi e alla storia, personale e mondiale, con gli occhi di Dio. Diviene sapiente di una Sapienza che viene dall’alto, non procurata dalle scienze umane, utili ma di per sé limitate; una Sapienza che è soprannaturale, tuttavia, accessibile a tutti, anche ai meno colti, perché donata gratuitamente dal Padre a chiunque si dispone con il cuore a riceverla.

 

Per essere arricchiti di questa Sapienza è necessario fare quello che Maria ha fatto: mettersi in ascolto, restare in silenzio, sforzarsi di scegliere sempre la cosa più gradita a Dio, disporsi a rinunciare a tutto pur di non offendere il Signore. Si tratta di scegliere la “via stretta” che porta alla felicità, perché conduce a Gesù, pienezza di ogni gioia. Questa è la sottomissione a cui Dio ci invita, sottomissione che è tutta a nostro vantaggio, che ha come conseguenza ogni bene e ogni sapienza. Chi diviene sapiente in questo modo salva se stesso e anche gli altri, perché sa consigliare, correggere, insegnare, esortare chiunque secondo il Cuore di Dio.

 

I sacerdoti, chiamati da Dio a una vocazione speciale, sono guide insostituibili, per sostenere ogni fedele nel cammino di fede. Sono loro, proprio perché scelti dal Signore e formati per questo compito, in grado di dirigere le anime secondo il volere di Dio, di smascherare gli inganni e le tentazioni del demonio e condurre le anime loro affidate alla salvezza. Ma non dimentichiamoci di pregare per loro, poiché, in quanto uomini, anch’essi sono tentati dal maligno e rischiano di cadere, senza la forza e il sostegno della preghiera. Per avere delle ottime guide secondo il Cuore di Dio bisogna supplicare il Signore con insistenza, piuttosto che accusare e criticare, sapendo che se tanti sacerdoti perdono l’entusiasmo della fede e soccombono alle tentazioni, la colpa è anche di tutti coloro che non pregano per la loro santificazione. Dobbiamo adoperarci affinché si torni ad amare i sacerdoti, a rispettarli per quello che sono e rappresentano, a stimare la loro grandezza conferitagli direttamente da Dio; dobbiamo difenderli sapendo che in ognuno di loro Gesù è presente veramente, e se non riusciamo a far questo per una qualche antipatia verso la persona, dobbiamo però farlo per amore di Gesù, chiedendo al Signore anche di farci superare la cattiva tendenza ai giudizi temerari. Il sacerdote, ogni sacerdote, anche quello che stimiamo il peggiore, ha il “carattere sacerdotale” che nessuno può togliergli. Le sue mani sono sante, benedette da Dio con uno speciale sacramento (l’Ordine) e pertanto meritano tutto il nostro rispetto, onore e amore, come Dio ci comanda, non solo quelli a noi simpatici o che consideriamo “degni”, ma tutti indistintamente vanno amati, perchè davanti a Dio sono ugualmente preziosi e degni di stima, a tutti loro Egli ha concesso i medesimi poteri e privilegi. Chi siamo, dunque, noi per fare differenze, lì dove Dio non ne fa?

 

Stimiamo altamente la benedizione del sacerdote e cerchiamola, chiediamo ai sacerdoti di benedirci, perchè, in questi tempi di persecuzione vera e propria, li aiutiamo, così, ad aiutarci. In un messaggio la Madonna ha chiesto di far sentire ai nostri pastori la nostra vicinanza e il nostro amore: loro ne hanno bisogno in quanto uomini come noi, messi di fronte a mille difficoltà e incomprensioni; noi, a nostra volta, abbiamo un bisogno urgente di loro, delle loro benedizioni, della loro presenza sul nostro cammino per non perderci. Ecco perché siamo chiamati a fare di tutto in difesa dei sacerdoti, e ogni parola pronunciata contro di essi ci sarà messa in conto. Attenzione! Una volta Gesù a Santa Caterina disse : “qualunque offesa fate ai miei ministri l’avete fatta a me”, e non conta se a nostro giudizio siano buoni o cattivi, perché Gesù è presente in ciascuno di loro.

 

Se desideriamo la santificazione, se ci dichiariamo cristiani, non possiamo far finta di niente davanti alla cattiveria manifestata dal mondo contro i sacerdoti. Stiamo attenti a ciò che diciamo e facciamo, guardiamo nel nostro cuore cosa c’è veramente, se vogliamo essere degni seguaci di Cristo, nei fatti e non solo a parole.

 

Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

LA GIOIA DEL SIGNORE E' LA NOSTRA FORZA!

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