San Massimiliano Kolbe e la lotta alla massoneria

La Milizia dell’Immacolata
Durante la permanenza a Roma di Massimiliano Kolbe, in Italia regna sovrana la massoneria, con atteggiamento apertamente ostile alla Chiesa cattolica: manifestazioni, cortei, striscioni inneggianti a Satana e ingiuriosi verso il Papa si vedono frequentemente.

Massimiliano si sente interpellato da questi fatti: «E’ possibile che i nostri nemici debbano tanto adoperarsi ed avere la prevalenza e noi rimanere oziosi senza adoperarci con l’azione? Non abbiamo forse armi più potenti, come la protezione dell’Immacolata? La “senza macchia” vincitrice di tutte le eresie non cederà il campo ai nemici»

La sera del 16 ottobre 1917, in una stanza del Collegio Internazionale dei Frati Minori Conventuali, a Roma, in via san Teodoro n° 42, Massimiliano Kolbe, insieme ad altre sei confratelli, fonda la Milizia dell’Immacolata (M.I.)
 
Lo scopo

Procurare che tutti gli uomini si convertano a Dio, anche se non cattolici o non credenti, in particolare i massoni; e che tutti diventino santi, sotto il partrocinio e per la mediazione della Vergine Immacolata.
Le condizioni
1. Consacrarsi totalmente alla Vergine Immacolata, ponendosi liberamente come strumento docile e generoso nelle sue mani.
2. Portare la medaglia miracolosa.
3. Iscrivere il proprio nome presso una sede canonicamente eretta.
I mezzi di apostolato
  
1. Pregare, fare penitenza, offrire a Dio le fatiche e le sofferenze quotidiane della vita; rivolgersi, possibilmente ogni giorno, all’Immacolata con questa giaculatoria: “O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo, e per tutti coloro che a te non ricorrono, in special modo per i nemici della santa Chiesa e per quelli che ti sono raccomandati”.
  
2. Usare ogni mezzo valido e legittimo a propria disposizione per la conversione e santificazione degli uomini, ma soprattutto la stampa e la medaglia miracolosa: questa è il segno esterno della propria consacrazione e la fonte delle grazie promesse dalla Madonna, strumento di lotta e motivo di preghiera. Farsi, perciò, interpreti attendibili del Vangelo e capaci di suscitare scelte cristiane e vocazionali con la preghiera, la penitenza, il buon esempio, la cordialità, la dolcezza, la bontà, quale riflesso della bontà dell’Immacolata (cfr SK 97).
Elemento essenziale della M.I. è la consacrazione illimitata all’Immacolata.
Cosa vuol dire consacrarsi a Maria? Vuol dire accogliere il dono di Gesù morente, cioè la sua Madre, come nostra Madre, e comportarsi come san Giovanni che accolse Maria nella sua casa, e cioè nella sua esistenza, per vivere con lei.
  
L’Associazione si chiama “Milizia”, poiché colui che ne fa parte non si limita alla donazione totale di sé all’Immacolata, ma si dà da fare, per quanto può, per conquistare a lei anche il cuore degli altri, affinché anche costoro si donino a lei allo stesso modo in cui lui pure si è donato.
Egli vuole conquistare a lei il maggior numero possibile di cuori, dei cuori di tutti coloro che vivono attualmente e che vivranno in qualunque tempo sino alla fine del mondo.

Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

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