Medjugorje 25 luglio 2013 – commento

“Cari figli! Con la gioia nel cuore vi invito tutti a vivere la vostra fede ed a testimoniarla col cuore e con l’esempio in ogni modo. Decidetevi figlioli di stare lontano dal peccato e dalle tentazioni; nei vostri cuori ci sia la gioia e l’amore per la santità. Io, figlioli, vi amo e vi accompagno con la mia intercessione davanti all’Altissimo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”.

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In un messaggio del marzo 2010 leggiamo: “vivete nella gioia e nell’umiltà la vostra vocazione cristiana e testimoniatela a tutti”. Oggi la Madonna ci incoraggia a testimoniare “in ogni modo”, con il cuore e con l’esempio di una vita cristianamente vissuta. Ciò è possibile solo quando c’è la gioia spirituale, la gioia vera, che nasce dalla speranza e dimora stabilmente nel cuore di chi ama Dio. “Un cristiano triste”- scriveva San Francesco di Sales -“è un triste cristiano” perché dove manca la gioia mancano anche la pace, l’amore, la benevolenza, la disponibilità, l’apertura ai bisogni del prossimo. E’ lo Spirito di Dio che fa germogliare nell’anima fedele la gioia autentica. Questa, quando è vera, si vede anche all’esterno, ma non è necessariamente esultanza o giubilo e non va confusa con l’esaltazione di un momento. L’allegria, infatti, non sempre è possibile, né lo sono tutti quei bei sentimenti legati a situazioni particolarmente felici, ma soggetti comunque al mutare degli eventi. Invece la gioia frutto dello Spirito Santo è sempre possibile, anche nella sofferenza più profonda.

La gioia cristiana è viva anche nel dolore e spesso è proprio nella sofferenza vissuta in unione con Cristo, che a molti si rivela il segreto della vera gioia. C’è gioia quando si comprende il valore della sofferenza, quando si crede che il dolore accettato e offerto è un grande atto di amore. La gioia allora si manifesta nella pace del cuore, nella serenità, nell’accettazione della prova, nella sottomissione fiduciosa ai voleri divini; proviene da un amore incondizionato a Dio e al prossimo, poggia su una fede salda e una speranza tenace. Esteriormente si può notare nello sguardo luminoso, nei modi di agire, nella dolcezza del volto, nelle parole sincere di chi, nonostante il peso della prova, continua a sorridere e non mormora contro Dio. Persino nel pentimento delle proprie colpe c’è gioia, quando la fede è autentica!

Per comprendere la gioia, si deve guardare a Gesù e a Maria, “causa della nostra letizia”. Leggendo il Vangelo traspare quella gioia profonda che ha illuminato tutta la loro esistenza terrena e si è diffusa intorno e che, ancora oggi, continua ad attrarre tanti, che, conquistati dalla bellezza della Parola, si decidono a lasciare tutto per seguirla. La gioia affascina, conquista i cuori, li aiuta ad aprirsi e li fa sbocciare, è come un raggio di luce divina che illumina i cuori e li riscalda, li unisce a Gesù, conducendo l’uomo di fede alla santità.

Ecco perché la tristezza non può appartenere a nessun cristiano. Può esserci la tristezza come sentimento passeggero, legata ad eventi dolorosi, ma se c’è la gioia nel profondo del cuore, se c’è la fede autentica, anche questa tristezza risulta composta, tranquilla, rassegnata, lontana da quell’angoscia e da quell’agitarsi che non viene mai da Dio ed è sintomo di una fede debole e, talvolta, superficiale.

E’, dunque, possibile testimoniare sempre la propria fede, se questa fede è vissuta nella letizia spirituale, alimentata e sostenuta costantemente dalla preghiera, da un abbandono confidente nelle mani del Signore e da un impegno di vita cristiana serio e perseverante: la gioia, in fondo, nasce dal combattimento spirituale che non può mai essere abbandonato se si desidera raggiungere la santità, se si aspira fortemente a quell’amore totale che Dio ci dona e ci domanda. La gioia è il motore della nostra vita, quella forza che viene dalla grazia dello Spirito santo che ci fa andare avanti nonostante tutto, che ci darebbe l’entusiasmo di proseguire lungo la “via stretta” anche se- per assurdo- tutti l’abbandonassero.

Questa forza interiore che fa parte di un cammino veramente cristiano è già di per sé una straordinaria testimonianza, una luce che illumina ogni uomo che ne venga a contatto, un calore che si riversa in ogni gesto, ogni atto, ogni pensiero e ogni parola, perché è tutto riempito di Spirito e di vita. Così in ogni circostanza si diviene veri imitatori di Cristi, luce per il mondo, modello e conforto, persino punto di riferimento per quelli che desiderano incontrare l’amore di Dio.

La gioia per la santità, l’amore per la perfezione evangelica, il desiderio di amare Dio sopra ogni cosa e far piacere a Lui solo, conducono ogni uomo lontano dal peccato e lo spingono con decisione ad evitare ogni occasione di colpa, a fuggire la tentazione per non cadere e a combatterla con determinazione qualora non fosse possibile evitarla. Così il peccato diviene il primo nemico dell’anima, non si trascura né sottovaluta più la sua gravità, nemmeno se veniale o apparentemente insignificante, perché l’uomo di Dio sa che ogni sua azione cattiva offende Dio e ha le sue conseguenze. La luce della grazia mostra agli occhi del cuore puro tutto l’orrore del peccato, così come è in realtà davanti agli occhi di Dio.

In questo bellissimo combattimento a cui siamo chiamati, la Vergine Maria ci accompagna con premure e attenzioni delicate e piene d’amore, affinché non ci tiriamo indietro nella lotta e se cadiamo possiamo velocemente rialzarci e riprendere con più coraggio il cammino. E la gioia non verrà mai meno, se ci decideremo a seguire Gesù nella via stretta del Vangelo, senza paura delle rinunce e delle sofferenze, senza temere tribolazioni o incomprensioni, senza lasciarsi intimorire dal giudizio degli uomini, nella consapevolezza che chi sceglie Gesù fa anche il bene degli altri, perché soltanto chi ha Dio ha tutto e può donare tutto; soltanto chi raccoglie con Lui non disperde e può dare da mangiare a chiunque è affamato.

Dunque, chi vuole salvare la propria vita e quella di tanti altri, deve mettere da parte ogni timore e ogni paura, confidare fermamente nella misericordia di Dio ed essere pronto a lasciare tutto per Gesù, perché soltanto chi avrà perso la propria vita per il Vangelo, la troverà.

 

 

Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

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