“Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù” di Pamela Salvatori

Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù

Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù

Pamela Salvatori
Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù.

Dono e impegno è la vita; dono e conquista la santità. Dono il temperamento naturale, frutto dell’impegno il carattere.

Questo libro vuole aiutare a conoscere ed educare se stessi a partire dal proprio temperamento, per realizzare un buon carattere e divenire persone mature e affidabili, capaci di relazioni autentiche. Sarà possibile individuare i punti forti e deboli della propria indole ed iniziare a lavorare su di sè, esercitando le virtù necessarie.

Alla luce della fede, un tale esercizio si rivelerà come la cooperazione della persona umana all’opera santificatrice dello Spirito Santo, effuso nei nostri cuori fin dal Battesimo per realizzare la somiglianza con Cristo, anche per il bene di chi entra in rapporto con noi.

Non si può dimenticare, infatti, che il contesto adeguato di una autentica ascesi cristiana è sempre la grazia, la vita nello Spirito, anima della Chiesa.

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Prefazione Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù (fra Manuel Valenzisi, ofm)

di Fra Manuel Valenzisi, ofm

«Mi raccomando, fai il bravo», «comportati bene», «non reagire così», «non isolarti», «mostrati interessato», «datti una mossa» … dice un genitore al proprio figlio nella speranza di farlo migliorare su quegli aspetti che lui giudica negativi.

«È proprio tranquillo», «è molto silenzioso», «non dà mai un pensiero» … esclama, invece, un altro genitore, contento che suo figlio sia così pacifico.

E se non fosse questione di un negativo e un positivo? Si dice: è carattere, ma invece è temperamento! Ed è così naturale che volerlo cambiare significherebbe come chiedere a un ragazzo di non crescere più in altezza o di non avere i capelli biondi, ma bruni. Roba da pazzi… eppure accade spesso.

Ma la questione non riguarda solo l’educazione dei ragazzi, il caso diventa serio perché coinvolge anche te in prima persona! Sei tu che spesso non ti accogli così come sei e continui ad “accetta-re” la tua persona (nel senso che ti fai a pezzi)!

Ma come si può chiedere a un libro di essere il mattone di una casa? O a un bicchiere di fare da piedistallo a una statua? Quanto durerà il loro sforzo? Il tempo della rottura.

Alcuni arrivano a dire che loro sono così, che non possono farci niente, che ci hanno provato tante volte ma proprio non riescono a cambiare e quindi li devi accettare così… e tu li “accette-resti” proprio volentieri!

Altri invece non si accolgono affatto e continuano a giudicarsi negativamente e si screditano al confronto con gli altri. Qualcuno si impegna con tutte le forze e prende di petto il suo limite provando, con ogni energia, a cambiarlo… ma i risultati scarseggiano.

Cristianamente come si fa? Resta da accendere un cero a sant’Antonio e aspettare che ci faccia la grazia? Forse c’è qualcosa di più che dobbiamo sapere e scoprire.

E se tu avessi ricevuto dal Creatore un temperamento specifico corredato di buone e cattive disposizioni? Non è una questione di morale, di sforzo… tu sei irascibile o melanconico o flemmatico o sanguigno naturalmente e senza sforzo!

Quindi, per prima cosa: conoscere chi sei e quale temperamento hai! Perché se san Paolo non avesse accolto di essere un irascibile e collerico, probabilmente il cristianesimo non si sarebbe diffuso così tra le prime comunità e non avremmo avuto le sue lettere così accese di passione per Cristo. Insieme a san Paolo, tra le fila degli irascibili e collerici abbiamo gente del calibro di san Girolamo, sant’Ignazio di Loyola, san Francesco di Sales.

Con temperamento simile, ma non uguale, sono le persone sanguigne come san Pietro apostolo, sant’Agostino, santa Teresa d’Avila. Vi immaginate un san Pietro che si sforza di non essere spontaneo? Ci avrebbe privato della genuinità della sua persona e noi non ci ritroveremmo nel Vangelo.

Se san Tommaso d’Aquino avesse odiato essere flemmatico, cioè uno che non si eccita mai o solo debolmente… come avrebbe potuto scrivere quello che ha scritto, frutto di pazienza infinita e riflessione scientifica e sistematica?

Potremmo continuare con gli esempi… ma per questo è stato scritto questo libro!

Ovviamente non è sufficiente conoscere chi sei, occorre poi lavorare, perché il dono ricevuto non venga disperso e oscurato dalle disposizioni più faticose del proprio temperamento. Ma l’obbiettivo non è diventare un altro! Il segreto è proprio essere quello che sei, accogliere il dono che hai, lavorare sul terreno affinché il seme porti molto frutto, non solo per te ma anche per tutti quelli che sono e saranno in relazione con te!

Grazie Pamela, perché con questo libro ci fai riscoprire i tesori della nostra spiritualità, dalla quale la moderna psicologia attinge a piene mani!

Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù

Recensione a Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù (suor Carla Dal Piaz, osa)

Sr. Carla Dal Piaz osa, Monastero di s. Agostino – Rossano Calabro

«C’è qualcosa di inesprimibilmente grande»: inizia così la citazione di Romano Guardini a p. 89 del libro di Pamela Salvatori: “Dono e impegno”. Mi chiedo: c’è qualcosa di più grande del cammino dell’uomo in questo mondo? C’è in gioco il vero bene della sua vita ed è questo a diventare cammino. È lo stesso svelarsi che ciascuno cerca e vuole per se stesso, e quando diventa dono ricevuto, diventa anche dono per gli altri, perché il bene è diffusivo e comunicativo.

L’impegno è volgersi e ri-volgersi a questo, sapendo che non c’è altra via se vogliamo giungere alla pienezza della vita. A questo siamo chiamati e destinati, ma c’è bisogno di buone basi. Fondamentale è la conoscenza di sé: non per «farsi a pezzi», come dice fra Manuel nella Prefazione, ma per scoprire tutte le risorse della propria indole, anche perché il «dono ricevuto non venga disperso e oscurato dalle disposizioni più faticose». «Il segreto è proprio essere quello che sei, accogliere il dono che hai, lavorare sul terreno affinché il seme porti molto frutto, non solo per te ma anche per tutti quelli che sono e saranno in relazione con te!».

Allora si può meglio spiegare come l’ascesi e la mortificazione siano un prezioso mezzo per giungere a una maturazione umana e spirituale «progressivamente educata (da e-ducere, “condurre fuori”) per tirar fuori da sé il meglio di sé, anche per il bene degli altri e attraverso la relazione con gli altri. La virtù, infatti, è ricerca e conquista del vero bene. In definitiva, è bontà morale e, in quanto tale, bellezza spirituale».

Citando Joseph Ratzinger e Luigina Mortari, Pamela dice ancora: «L’agire dell’uomo non è mai soltanto un agire proprio, autarchico e autonomo, pura prestazione umana, ma risposta al dono dell’amore e così essere inseriti nella dinamica dell’amore – di Dio stesso -, che solo libera veramente l’uomo e lo porta alla sua vera altezza»;«Tutto ciò comporta un progressivo spogliarsi del troppo pieno di sé per fare dentro di sé il deserto, inteso come spazio aperto e intatto dove solo può accadere l’incontro con l’altro». Quindi il cammino della vita è una sinergia tra l’agire di Dio e la collaborazione dell’uomo ad un’opera bellissima che si realizza pienamente nella verità della propria umanità e dell’indole che caratterizza la propria persona.

Ma come può avvenire tutto questo? Nel lavoro di Pamela scorgo una sintesi mirabile che rischiara il cammino e risponde a domande fondamentali: è come porre delle pietre per buone fondamenta, indirizzare i passi su orme sicure, che fanno procedere e, man mano, non possono che illuminare. Tale comprensione cresce meditando le pagine del libro. Dopo il prezioso percorso tra temperamenti e virtù, inoltre, si giunge alla parte conclusiva ricca di spunti che orientano l’insieme con letture di vari autori, capaci di integrare quanto detto nei vari capitoli e arricchendo con ulteriori stimolanti riflessioni.

E come non inserire, a questo punto, la bellissima citazione di don Divo Barsotti a p. 33: «L’azione di Dio nell’uomo è come un istinto; non più qualcosa che venga all’uomo, sopravvenga a lui dall’esterno, una legge che imperi e costringa: la legge dello Spirito è libertà. L’uomo non deve fare altro che abbandonarsi con docilità, abbandonarsi totalmente, e rimanere fedele, come fisso in quest’abbandono pieno, all’intima forza dello Spirito. Di qui la necessità della cooperazione dell’uomo, dell’esercizio delle virtù». In conclusione, il nostro pensiero si rivolge a Maria, cercando di custodire nella nostra vita la sua presenza, colma di bellezza, che aiuta ad accrescere in noi le disposizionipiù convenienti all’azione dello Spirito e dei suoi doni. E mi unisco a fra Manuel che nel concludere la Prefazione dice: «Grazie Pamela, perché con questo libro ci fai riscoprire i tesori della nostra spiritualità, dalla quale la moderna psicologia attinge a piene mani!».

Il libro Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù è un prezioso strumento di formazione per educatori, catechisti, genitori, acquistabile online.

Leggi anche: https://itresentieri.it/sosta-ti-vuoi-sforzare-ad-avere-un-buon-carattere-affidati-a-maria/

Voto

5/5

Video- trailer Dono e impegno. Un cammino tra temperamenti e virtù

Citazioni

«Tutto ciò comporta un progressivo spogliarsi del troppo pieno di sé per fare dentro di sé il deserto, inteso come spazio aperto e intatto dove solo può accadere l’incontro con l’altro» (L. Mortari)

«L’azione di Dio nell’uomo è come un istinto; non più qualcosa che venga all’uomo, sopravvenga a lui dall’esterno, una legge che imperi e costringa: la legge dello Spirito è libertà. L’uomo non deve fare altro che abbandonarsi con docilità, abbandonarsi totalmente, e rimanere fedele, come fisso in quest’abbandono pieno, all’intima forza dello Spirito. Di qui la necessità della cooperazione dell’uomo, dell’esercizio delle virtù» (D. Barsotti)

Note

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Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

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