Donna, vorrei parlarti della moda

di Alessandro BON tratto da Mediatrice.net   Marzo 2005

moda

Estate o inverno, la tendenza è sempre la stessa. Farsi notare, attirare lo sguardo dell’uomo. E’ sempre inconsapevolmente o innocentemente che la donna fa le sue scelte?

Il mondo corre all’impazzata verso l’impurità più sfacciata. Ogni anno la moda porta la sua novità, ed è sempre una novità degradante. Le vesti lunghe o corte, scollacciate o tirate su fino agli orecchi, attillate o a campana, mostrano sempre la preoccupazione di ostentare la carne, e dolorosamente tendono sempre non a vestire ma a spogliare.

E’ l’arte di Satana! Certe donne, completamente coperte di panni, per la preoccupazione che hanno di mostrarsi, si attillano in tale maniera che appariscono spogliate, e fanno confezionare i loro abiti in modo che le mettano in evidenza, senza curarsi del più elementare pudore, pur pretendendo di essere irreprensibili nel decoro. La vita moderna poi, con le sue stranezze e le sue vertigini, induce in molte donne ed in moltissimi uomini la persuasione che in date circostanze si può o si deve fare a meno del decoro e della più elementare modestia. C’è l’abito da ginnastica, da piscina, da spiaggia, da sport, da ballo, da teatro, nel quale appare naturale la riduzione a minimi termini, e si assiste anche in città ad esibizioni spettacolose, che riducono sempre più il senso del pudore. E’ così che un abito che potrebbe tollerarsi solo quando dalla cabina ci si tuffa nel mare, facendosi coprire dall’acqua, è diventato la divisa dei ciclisti, degli sciatori e degli sportivi in genere, e dolorosamente anche di tante giovani che l’indossano nella più clamorosa esibizione, vociando e dimenandosi, quasi che i trams, le ferrovie, le strade, e le piazze fossero luoghi di pubblica esibizione. Eppure il clima nel quale viviamo è un clima eroico nel quale non si dovrebbe dare così miserabile spettacolo d’incoscienza. Sono morti i martiri a migliaia, immolando tutto per la Fede, come ai primi tempi del Cristianesimo. Avanzano le orde dei senza Dio, orde ignominiose, vergogna dell’umanità, ed avanzano col programma militante di demolire la società cristiana ed instaurare una repubblica di bruti. Avanzano sfacciatamente oggi, e sfacciatamente stabiliscono come testa di ponte della loro lotta, l’impurità e la disonestà della donna, la corruzione morale ed il nudismo.

Non è più un segreto: si mandano avanti le donne immorali per corrompere le donne e gli uomini onesti; si prostituisce pubblicamente la bellezza con le mode procaci, per disorientare le anime, abituarle ai disordini del senso e precipitarle nell’apostasia. E’ storicamente accertato che il bolscevismo spagnolo, prima d’iniziare la sua bestiale campagna di scristianizzazione e di distruzione, reclutò le più sfacciate donne, le sguinzagliò nei centri più importanti, le pagò perchè si fossero mostrate in abbigliamenti procaci, ed avessero preparata con la corruzione morale la via al comunismo. Questo metodo non è cambiato, anche dov’è attuato con maggiore astuzia lanciando solo la moda, gradatamente più procace. […] A questo si aggiunga che a modello delle donne non si prendono più le nobili donne oneste, ornate di decoro, ma le peggiori sgualdrine dei teatri e dei concerti, chiamate per ironia stelle! I giornali illustrati sono riboccanti d’immagini scomposte e di pose vergognose, di visi truccati e di nudità ripugnanti al più elementare senso morale, e le donne s’ispirano a questi mostri, e vi uniformano tanto spesso i loro abbigliamenti.. […] Non si riesce a capire come possano credersi immuni da colpa grave, quando non possono ignorare che le loro esibizioni fanno sorgere cattivi pensieri, inducono a peccati di desiderio e spingono alle peggiori degradazioni.

Incoscienti e schiave di suggestioni

Molti dicono e suppongono che la mancanza di pudore è incoscienza; ma questa potrebbe ammettersi in paesi pagani, non in nazioni cristiane, dove la parola ammonitrice del Papa, dei Vescovi e dei Sacerdoti è incessante. […] Molte di esse infatti, credono che la moda sia una necessità, una legge che le obblighi. Satana le suggestiona e fa loro credere di apparire strane se non la seguono nei suoi capricci, e credono anche di decadere dalla loro nobiltà se non vestono in modo da farsi notare od ammirare. […] Non vogliono apparire singolari non vogliono far la figura delle vecchie; dicono di non poter trovar marito o per conservarlo, di non poter contraddire la mamma, il babbo, i fratelli, il marito, che ci tengono a farle figurare, e con queste scuse giustificano la loro degradazione.

***

“Desidero che voi tutti, miei carissimi figli spirituali, attacchiate con l’esempio e senza alcun rispetto umano una santa battaglia contro la moda indecente.

Dio sarà con voi e vi salverà!…

Le donne che cercano la vanità nelle vesti non possono mai appartenere a Cristo, e codeste perdono ogni ornamento dell’anima non appena questo idolo entra nei loro cuori. Si guardino da ogni vanità nei loro vestimenti, perché il Signore permette la caduta di queste anime per tali vanità”. 

(San Pio da Pietrelcina)

Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

LA GIOIA DEL SIGNORE E' LA NOSTRA FORZA!

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