Medjugorje 2-25 febbraio 2015- commento

2 febbraio
“Cari figli, eccomi sono qui in mezzo a voi. Vi guardo, vi sorrido e vi amo come solo una madre può fare. Attraverso lo Spirito Santo che viene per mezzo della mia purezza, vedo i vostri cuori e li offro a mio Figlio. Già da tanto tempo vi chiedo di essere miei apostoli, di pregare per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio. Chiedo la preghiera fatta con l’amore, la preghiera che fa opere e sacrifici. Non perdete tempo a capire se siete degni di essere miei apostoli, il Padre Celeste giudicherà tutti, ma voi amatelo ed ascoltatelo. So che tutte queste cose vi confondono, anche la mia venuta in mezzo a voi, ma accettatela con gioia e pregate per comprendere che siete degni di operare per il cielo. Il mio amore è su di voi. Pregate affinché il mio amore vinca in ogni cuore, perché questo amore che perdona si dona e non cessa mai. Vi ringrazio”.

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25 febbraio

“Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti: pregate di più e parlate di meno. Nella preghiera cercate la volontà di Dio e vivetela secondo i comandamenti ai quali Dio vi invita. Io sono con voi e prego con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

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La Madonna ci invita a pregare di più e parlare di meno. Con queste parole punta l’attenzione su un problema importante del nostro tempo, ossia l’incapacità degli uomini d’oggi di restare in silenzio e quindi in ascolto della propria coscienza e della voce di Dio che parla nel profondo.

L’esperienza ci attesta la verità di questa affermazione, la reale difficoltà degli uomini di oggi ad apprezzare il silenzio: talvolta perché presi da tante attività, iniziative, anche buone, da tante preoccupazioni quotidiane, ma molto spesso anche per la paura di conoscersi nel profondo, di guardare dentro di sé e scoprirsi imperfetti, fragili e impotenti. Di fatto, facciamo sempre più fatica a ritagliare dei momenti di silenzio da dedicare alla preghiera e alla riflessione, di conseguenza anche all’ascolto. Ma non possiamo dimenticare che Dio continua a parlare nel silenzio e che l’uomo ha bisogno di questo silenzio per imparare a vivere. La mancanza del dialogo con Dio provoca nell’uomo l’inquietudine, il disordine e l’agitazione e persino la stessa incapacità di comunicare con gli altri.

Questa conseguenza è palese proprio nell’epoca delle comunicazioni: gli uomini che hanno perso l’abitudine al silenzio, ai momenti di solitudine per fare il punto della propria giornata e della propria vita, diventano sempre più incapaci di discorsi profondi e di persino di ascoltare l’altro, cosa tanto necessaria per poterlo aiutare. Chi non ascolta Dio e non ascolta la propria interiorità non può essere capace di ascoltare chi gli vive accanto. Dimostrazione di questa incapacità di comunicare è anche il crescente numero di persone che affollano gli studi di psicologi e psicoterapeuti, disposti a pagare perché qualcuno li ascolti e li comprenda, ma anche di qualcuno che li aiuti a comprendersi, non trovando tale sostegno nelle persone che ha intorno.

Riflettendo sulla realtà attuale, ci si accorge quanto il porsi in ascolto di Dio nella preghiera non sia qualcosa di cui si può fare a meno. L’uomo che non prega e vuole fare a meno del vero Dio perde di vista il senso della sua vita, si orienta in direzioni spesso sbagliate, cade nella depressione, oppure diventa aggressivo, intollerante, suscettibile perché manca di quella pace interiore che lo consola nelle difficoltà e di quella luce superiore che illumina la via da percorrere. Per l’uomo è fondamentale raggiungere la méta della vera felicità, dunque l’invito al silenzio, a parlare meno per pregare, diventa un invito per tutti indistintamente, che va accolto senza rimandare, senza cercare giustificazioni.

Continuare a vivere nel frastuono, nella confusione, senza ritagliarsi dei momenti di silenzio interiore ed esteriore, non fa che peggiorare il disagio esistenziale.

La Quaresima si presenta come il tempo privilegiato della preghiera e del silenzio. Un tempo forte per la Chiesa che ci porta a contemplare il mistero della Passione Morte e Risurrezione di Cristo, mistero che cambia la vita nel momento in cui viene accolto veramente. Il primo passo per entrare in questo mistero è proprio l’ascolto. Molte volte la Madonna ci richiama alla pratica della preghiera e sottolinea l’importanza della preghiera come momento privilegiato del dialogo tra l’uomo e Dio.

Il Vangelo ci indica la strada dell’ascolto della Parola di Dio, a partire dal quale può cambiare la vita e possono trasformarsi i rapporti con gli altri.

Chi è dedito alla preghiera e vive in comunione con il Signore nel rispetto dei Comandamenti, non può perdere l’orientamento, né la speranza, perché scopre che la possibilità in un mondo migliore è una possibilità reale. Questo è percepito chiaramente da chi si mette in ascolto della Parola di Dio e, davanti al Signore riconosce la propria miseria e la sua incapacità a proseguire il cammino nella giusta direzione senza la luce che viene dall’alto. Tuttavia, acquista questa consapevolezza soltanto chi è disposto ad ammettere i propri limiti, la propria debolezza e i propri errori, chi sa riconoscersi incapace a salvarsi da solo. Ecco perché la Confessione sacramentale ridà vita nuova al penitente, perché si tratta di una sana umiliazione, nella verità, che permette alla grazia di Dio di trasformare la vita è ridarle senso, per raggiungere l’obiettivo finale.

E’ bene ricordare che la volontà di Dio non è mai contraria ai Comandamenti che Dio stesso ha rivelato. L’osservanza dei Comandamenti, per chi vuole imparare ad ascoltare la voce del Signore, è fondamentale. Non si può pretendere di ricevere la luce dello Spirito Santo se si è abitati dalla presenza del peccato, se si è rotta volontariamente la comunione con Dio nel peccato mortale. Il peccato grave è un ostacolo che si pone di propria volontà alla grazia di Dio. Chi cerca strade alternative a questa per incontrare Dio, deve rendersi conto che va soltanto incontro al demonio, quindi alla propria infelicità. Per questo la Madonna dice: Nella preghiera cercate la volontà di Dio e vivetela secondo i comandamenti ai quali Dio vi invita.

Pubblicato da Vivete nella gioia! -blog

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